Sull’onda del cambiamento: rispondere alla disruption

È da quando ho ripreso a scrivere sul mio blog personale dopo la pausa estiva che il fil rouge dei miei post sembra essere il cambiamento. In effetti, anche in Boraso, che come agenzia si sta specializzando sempre di più, è aria di cambiamento quella che si respira. E cambiare, aggiornarsi, innovare è l’unico modo per rispondere, o meglio ancora anticipare, la disruption.

Cosa significa disruption?

Disruption è un termine che si sente spesso da un po’ di anni, spesso accompagnato dall’aggettivo digital. Più spesso ancora viene declinato come aggettivo disruptive e definisce tutte quelle innovazioni, quelle tecnologie e quelle strategie che hanno cambiato profondamente il mercato. Disruptive lo possiamo tradurre con dirompente ed è proprio una rottura con il passato l’effetto che si crea.

Di disruptive technology ne hanno parlato per la prima volta Christensen e Bower in un articolo pubblicato da Harvard Business Review dal titolo Disruptive Technologies: Catching the Wave. Le innovazioni disruptive sono quelle che ridefiniscono l’intero mercato e che, per la loro portata e la velocità di diffusione, sono in grado di mettere a repentaglio l’esistenza stessa di aziende mature e consolidate.

Qualche esempio di disruptive innovation

Il caso della Kodak è, sicuramente, il primo che viene in mente quando si parla di tecnologie che cambiano radicalmente il mercato. Un mercato come quello delle pellicole fotografiche che nel giro di pochissimo tempo è stato reso superfluo e inutile dall’invenzione delle macchine fotografiche digitali. Questo non è che il primo esempio. Internet e i nuovi media hanno rivoluzionato ogni cosa: persino il mondo del lavoro è cambiato abbracciando la mobilità e la flessibilità. Lo streaming online ha messo in crisi la tv tradizionale e anche la carta stampata non passa un buon momento. La sharing economy ha scardinato il settore della mobilità (Uber e le varie app di car sharing), quello della ristorazione (il social eating vi dice qualcosa?) e anche quello del turismo (AirBnB).

Cavalcando l’onda

Pensando a tutti i cambiamenti in atto, alle nuove tecnologie e al loro ruolo primario nella nostra vita, ogni mercato e ogni settore sta affrontando un cambiamento radicale. Indipendente dalla forza e dalla dirompenza del cambiamento, che può anche essere più graduale, ma che non per questo può essere trascurato. Amazon, ad esempio, non ha portato tutti i negozi fisici sull’orlo del fallimento, ma non possiamo ignorare il fatto che l’e-commerce sta modificando le nostre abitudini d’acquisto e farlo significa essere destinati al fallimento.

È inevitabile che arrivi l’onda del cambiamento. Ci sono due modi per affrontarla: uno è restare fermi e farsi travolgere, chiudendo gli occhi e sperando di riuscire a ritornare a galla. L’altro, che è quello che consiglio, è di munirsi di una tavola da surf, nuotare incontro all’onda e cavalcarla. Fuor di metafora, è necessario anticipare il cambiamento, o addirittura esserne i promotori. Ovviamente non è facile: quando mai la strada che porta in alto è facile da percorrere? Ma il primo passo, semplicissimo, è quello di cambiare mentalità: di essere pronti, flessibili, sempre aggiornati per intercettare i primi segnali di cambiamento e andargli incontro.

Massimo Boraso